Potatura cedro verona
- 26 Aprile 2021
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I cedri sono una specie di albero particolarmente diffusa nei giardini di Verona e provincia. Sono alberi che diventano molto alti e ampi e quindi prima o poi si giunge al momento in cui è necessario un intervento di potatura cedro.
In questo articolo vorrei illustrarvi le principali caratteristiche dei cedri più diffusi nel veronese per andare poi ad approfondire l’argomento potatura cedro. In questo modo potrete valutare voi stessi se il cedro nel vostro giardino è stato potato bene oppure sono state utilizzate tecniche non idonee, come la capitozzatura.
Se invece state cercando qualcuno che possa offrire un servizio di potatura cedro a Verona non esitate contattarci.
Sommario
L’albero chiamato cedro non va assolutamente confuso con l’agrume. Si tratta di due piante totalmente differenti che non hanno nulla in comune, né somiglianza, né parentela.
Il cedro, o Cedrus con il suo nome scientifico, è una conifera e appartiene alla famiglia delle Pinaceae. È un albero molto diffuso nel Vicino Oriente e nel bacino del Mediterraneo, tanto da diventare l’albero simbolo del Libano e rappresentato nella sua bandiera. In realtà la sua origine sembra essere le montagne dell’Himalaya occidentale.
I cedri, volgarmente definiti anche pini, sono alberi davvero maestosi che crescono velocemente e posso raggiungere i 40-50 metri di altezza. Sono alberi sempreverdi e la loro foglia ha la forma di un ago, con un colore che varia dal verde acceso al verde bluastro a seconda della specie. Presenta anche una resina molto profumata.
Il legno di cedro è molto pregiato e viene utilizzato per creare pezzi di arredamento unici. Il suo legno, grazie al forte profumo è naturalmente antitarlo.
Nel veronese è una specie arborea che ha avuto una grande diffusione attorno agli anni ’70, quando veniva spesso piantata nei giardini condominiali e nei giardini privati. Ora questi esemplari sono diventati adulti e hanno senza dubbio bisogno di essere potati e diradati.
Ma scopriamo assieme quali sono le specie di cedro più diffuse sul territorio veronese, così da farci un’idea chiara dell’albero che abbiamo in giardino.
A Verona e provincia le principali varietà di cedro sono principalmente 3:
Vediamo assieme le caratteristiche di ognuno di questi esemplari di cedro.
Il cedro deodara o cedro dell’Himalaya, è un specie di cedro nativo del versante ovest dell’Himalaya, di qui il suo nome volgare. Diffusosi poi nella parte occidentale dell’Afghanistan, nel nord del Pakistan e del Kashmir, cresce ad altitudini comprese tra i 1.500 e i 3.000 metri di quota. Importato in Europa intorno al 1820 viene utilizzato come pianta ornamentale, grazie alla sua maestosa presenza. Il fatto che il Cedro Deodara si trovi comunemente nei giardini delle case di città la dice lunga sulla sua robustezza.
I cedro Deodara ha una forma spiccatamente conica, come gli abeti, e i suoi aghi sono lunghi dai 4 ai 6 cm.
Il Cedrus Atlantica prende questo nome perché originario e molto diffuso nella catena dell’Atlante in nord Africa. Viene anche chiamato cedro argentato o glauco grazie alla sfumatura argentea che assumono le foglie. Esse sono più piccole rispetto a quelle del cedro deodara e raggiungono i 1,5 cm o 2,5 cm.
In natura nel suo habitat naturale raggiunge i 45 metri di altezza, mentre di norma nei giardini di Verona e provincia gli esemplari più grandi raggiungono i 30 metri di altezza.
Il cedro del Libano, o Cedrus Libani, prende anche lui il suo nome dalla regione di origine. In passato intere foreste di questo esemplare ricoprivano le vallate nel Vicino Oriente e di Cipro. Ora purtroppo sopravvivono solo poche centinaia di esemplari.
La forma del Cedro del Libano è a candelabro, ossia i rami escono a 90° rispetto al tronco e poi tendono ad andare verso l’alto. Non ha la classica forma conica che siamo abituati a vedere nelle conifere, perché con il passare degli anni la punta tende ad appiattirsi. In natura nel suo habitat di origine raggiunge i 40 metri di altezza e raramente si spinge fino ai 60 metri. Nei giardini di Verona e provincia arriva tra i 20 e i 30 metri di altezza.
Passiamo ora all’argomento centrale del nostro articolo: la potatura del cedro.
Un albero di cedro di diversi anni presenta di norma una chioma molto fitta al cui interno sono spesso presenti rami secchi. Un corretto intervento di potatura cedro dovrebbe consistere in una potatura di rimonda. Con rimonda si intende l’eliminazione proprio di questi rametti secchi, che la pianta ha abbandonato per motivi fisiologici.
Questo lavoro può essere accompagnato da un alleggerimento della chioma con interventi mirati al diradamento nella zone in cui è presente un’alta densità di aghi che potrebbero diventare potenziali superfici di accumulo. Questo diradamento mirato su rami a volte non molto ben ancorati, favorisce la filtrazione della luce solare all’interno della chioma. Il giusto apporto di luce solare garantisce un minor rischio di dissecamenti e una chioma maggiormente in salute. Gli interventi di potatura cedro che noi di Funalberi operiamo a Verona e provincia mirano a mantenere la naturale fisiologia della pianta e ad intervenire con tagli di ritorno rispettando il colletto dei rami.
Infine vi sono casi in cui le piante naturalmente presentano dei rami pericolosi per un portamento scorretto. In questi casi è necessario intervenire con interventi di potatura cedro mirati a rimuovere i rami pericolosi.
Spesso mi capita di vedere a Verona e provincia cedri cimati. L’obiettivo di questa pratica di potatura cedro è ridurne l’altezza, perché spesso si pensa che un albero alto sia più pericoloso di uno basso. Non c’è credenza più sbagliata di questa. Infatti con la riduzione dell’altezza di una pianta, che sia un cedro o qualsiasi altra specie, non si riduce l’effetto del vento su di essa, ma anzi si riduce la sua abilità di sfruttare l’elasticità che la caratteristica per dissipare la forza del vento. In questo modo le sollecitazioni a livello radicale aumentano in modo importante e pericolosamente.
Il cedro è una pianta a ramificazione monopodiale, cioè presenta una punta. Se questa viene eliminata, viene a scomparire la gemma apicale e la pianta come reazione nel giro di qualche anno produrrà più punte di notevoli dimensioni. Com’è logico intuire, questo provoca un forte appesantimento dell’apice con conseguenti importanti rischi di stabilità.
Non solo la pianta nel suo complesso risulterà meno stabile ma anche le singole punte. Infatti la punta originaria è parte integrante del tronco, mentre le altre punte nate in un secondo momento non avranno la resistenza meccanica propria della punta con un aumento delle possibilità di schianti.
Non scordiamoci infine che ogni taglio vivo che viene fatto alla pianta spalanca le porte a patogeni e funghi che possono intaccare la salute generale dell’essenza e portarla alla morte. Tagli grossi, come avviene quando un albero viene capitozzato, creano ferite che la piante fatica a compartimentalizzare per isolare l’organismo dall’esterno.
Se vuoi saperne di più sugli effetti negativi che una cattiva potatura ha sulla pianta, puoi leggere il nostro articolo di approfondimento sulla capitozzatura.
A volte mi capita di vedere cedri messi a dimora in giardini troppo piccoli o addossati ad abitazioni. L’unico intervento possibile in queste situazioni è quello di una potatura cedro in forma obbligatoria. Questa tecnica richiede interventi frequenti, annuali, aumentando i costi di gestione oltre che riducendo in modo importante la vita dell’esemplare.
Se avete necessità di un servizio di potatura cedro a Verona e provincia non esitate a contattarci.